Dopo il successo della prima assoluta del 22 maggio, nel Giardino Venerosi Pesciolini di Ghizzano, diventato quest’anno “Giardino Sonoro” grazie alla complicità della scultrice Immacolata Datti e dei sound designer David Barittoni e Giacomo De Caterini, torna domenica 4 settembre (ore 17), a chiusura della stagione estiva 2016 del Festival “La Verde Armonia”, la performance teatrale “Miti, Voci e Metamorfosi”, che l’attrice romana Antonella Civale anima attraverso le suggestioni di Ovidio.
Immacolata Datti e Antonella Civale, artiste romane, amiche, tornano a collaborare all’interno dell’esperimento sensoriale del “Giardino Sonoro” di Ghizzano. La loro sensibilità trova nel Giardino Venerosi Pesciolini, spiegano, «un palcoscenico ideale». Grazie al Festival La Verde Armonia, il giardino all’italiana di casa Venerosi Pesciolini ha iniziato a coinvolgere il proprio pubblico in percorsi espressivi sempre nuovi. Nella performance di domenica 4, un bis molto atteso dagli amici del “Giardino Sonoro”, le “Metamorfosi” di Ovidio, grazie all’interpretazione di Antonella, al suo dialogo con le creature materiche di Immacolata, all’evanescente presenza delle installazioni sonore di David Barittoni e Giacomo De Caterini, diffuse da altoparlanti invisibili, acquistano riflessi e significati nuovi.
«Il suono di armonici, ambiguo e misterioso, mi ha guidato in un mondo di sogno: le architetture non più di pietra, colonne ed archi diventati vegetali, le siepi con i loro angoli, leggibili come simboli numerici», spiega Immacolata. «Il giardino è un numero 4: la terra. Improvvisamente la voce di Antonella, con il racconto di Ovidio, animava le sculture, mi pareva si muovessero; loro che sono legno e terracotta sembrava volessero tornare ad essere umane. Nella mia fantasia i mondi si confondevano. Il mondo minerale, quello vegetale e animale sfumavano l’uno nell’altro quasi fossero interscambiabili perché la loro essenza, la loro sostanza vitale era la stessa. Metamorfosi. Anche le epoche storiche e le differenti popolazioni si sono sovrapposte. E così, per un attimo, “il Giardino degli Dei” con l’albero dai pomi d’oro è diventato il “Paradiso terrestre” con l’albero della conoscenza del bene e del male; il serpente e il drago entrambi costellazioni nel cielo. Ercole e Adamo rubavano insieme il pomo divino. Ho pensato che l’uomo ha da sempre cercato la stessa cosa, e sempre ha narrato la stessa storia: cambia solo il linguaggio».
Racconta Antonella: «Negli anni passati avevo già avuto modo di apprezzare l’opera di Immacolata Datti e di dare il mio contributo in alcune sue mostre. E’ sempre stato per me motivo di orgoglio e di gioia e sono felice che lei abbia deciso di coinvolgermi anche in questa speciale occasione. La prima volta in cui ho visitato il giardino Venerosi Pesciolini, intravedevo il felice connubio tra la bellissima architettura del giardino e la poesia che emanano le “Metamorfosi” della Datti. Io non ho fatto altro che mettermi in ascolto dell’ambiente e delle sculture, oltre a riempirmi dei suoni creati da David Barittoni e da Giacomo De Caterini, che animavano il giardino in molteplici modi. I visitatori hanno fatto il resto: il silenzio e la rapita attenzione con cui hanno ascoltato le mie letture di alcuni brani tratti da “Le metamorfosi” di Ovidio hanno coronato un momento già carico di emozioni e di suggestioni forti. Ringrazio Francesca Venerosi Pesciolini per aver voluto e sostenuto questa non comune iniziativa».
“Il Giardino Sonoro di Ghizzano. Miti, Voci e Metamorfosi” è anche il titolo del libro che Francesca Venerosi Pesciolini, ideatrice del progetto “La Verde Armonia”, ha presentato al pubblico assieme a Ida Tonini, esperta di giardini e mitologia.
«Il libro – spiega Francesca Venerosi Pesciolini – è prima di tutto un gesto d’affetto verso questo giardino all’italiana, un tributo alla storia di un luogo che, per la nostra famiglia e per il paese di Ghizzano, ha un’importanza speciale. Assieme a Ida, che si è occupata dei testi, ne abbiamo ricostruito il lungo percorso, attraverso lunghe ricerche a cui Ida ha contribuito con la sua immensa cultura, io con gli archivi di casa Venerosi Pesciolini. L’introduzione è opera di Elena Lazzarini, critica d’arte, studiosa dell’Università di Pisa; la postfazione l’abbiamo affidata a Mario Bencivenni, storico dell’architettura e dei giardini, accademico d’onore dell’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze. Sua l’intuizione che, nel finale del libro, svela il magico legame che unisce il pomaio col resto del giardino, un parco privato che, grazie all’apertura estiva settimanale prevista dal Festival, diventa fruibile da tutti».