Il giardino della Tenuta di Ghizzano, è un tipico giardino all’italiana, dalle incantevoli geometrie e dalla perfetta simmetria degli spazi. Disteso verso sud, su un leggero pendio, ai piedi dell’antica villa padronale, racchiude tutti i canoni di bellezza dello stile di ispirazione classico tardo-rinascimentale.
I cipressi, uniti ad arco, incorniciano il viale centrale, formando un cannocchiale che
caratterizza il giardino rendendolo unico. Passeggiando sotto questi archi si possono ammirare i graziosi parterre laterali, delineati da siepi regolari e da piccoli viali di percorrenza. All’interno delle geometrie create svettano esemplari di Pini (Pinus Pinea), tipici dei giardini romani.
Delicate ed eteree statue della Manifattura di Signa, di Malto e Terra d’Arno, si materializzano deliziose tra il verde sfumato delle piante ornamentali. Tra le tante, in fondo al viale principale, spicca Pomona (unica statua del giardino in terracotta), la dea romana dei frutti, non solo quelli tipici degli alberi da frutto ma anche quelli della vite e dell’olivo.
Passeggiando all’interno del giardino, guardando con attenzione tra le siepi, è facile intravedere anche i silenziosi e inaspettati abitanti a quattro zampe, ossia le cento tartarughe di terra.
Tutt’intorno Lecci (Quercus Ilex), esemplari di Tuia (Thuja Occidentalis) e il magnifico, secolare Cedro del Libano (Cedrus Libani), si sollevano imperiosi nella loro naturale forza e rigogliosità, fieri della loro personalità non scalfita dal modellamento e dal rigore dell’uomo, tipici dell’Umanesimo nell’Italia rinascimentale, in cui l’uomo era posto al centro dell’universo.
Sul lato nord si estende un’ampia e fresca Limonaia che d’estate, quando si svuota delle piante dei limoni, si trasforma in sala espositiva per opere pittoriche di artisti vari.
Il giardino di Ghizzano è una perfetta armonia di colori, profumi, staticità e movimento. Un incontro senza tempo tra arte e natura, dove la vita, in tutte le sue forme, è la vera protagonista, benedetta dalla presenza di una sottile energia, richiamata dalla sacralità di tre delle piante presenti nel giardino. Secondo un’antica credenza popolare di giudei, cristiani e islamici, il terzo figlio di Adamo, Seth (fratello minore di Caino e Abele), alla morte del padre pose 3 semi nella sua bocca, dai quali nacquero tre piante sacre:
– il Cipresso, la cui forma allungata e slanciata verso l’alto unisce il cielo alla terra;
– l’Ulivo, i cui frutti da sempre sono preziosi all’uomo perché donano luce e nutrimento;
– il Cedro del Libano, che fin dai tempi dei fenici fu utilizzato per costruire imbarcazioni per navigare alla volta di altri continenti.
ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO: tutte le domeniche, dall’ultima di maggio alla prima di settembre, dalle 17.00 alle 20.00. Negli altri giorni dell’anno è visitabile su prenotazione.
E’ aperto, inoltre, dalle 18.00 in poi in occasione delle serate del Festival “La Verde Armonia”.